Bologna la dotta

certo prendere ed andare non e’ facile. assolutamente no, le conseguenze sono tante.

pero’ c’e’ u lato positivo, non e’ certamente l’unico ma e’ decisamente uno dei migliori. POter tornare!

nella semplicita’ di questa cosa si possono provare mille emozioni diverse perche’…

tornare, o meglio passare per bologna mi e’ piaciuto. Piu’ che emozionato, mi sentivo strano, come se avessi qualcosa addosso, qualcosa sulle braccia e non era lo sporco dell’inquinamento!
Bologna vuol dire solo un colore, il rosso/bordo’ (no, non quello dei comunisti…), e’ il color mattone che echeggia in ogni dove, anche dove son passati con il pennello a coprire il vivo mattone,
il colore scelto e’ quello, il rosso bruciato di un bel mattone, talvolta piu’ chiaro, talvolta piu’ scuro.

Per i portici di Bologna color mattone wouu, puoi passeggiare per ore, ti puoi anche perdere se non fai attenzione, le prime volte capita. La citta’ cresce a raggiera con centro nella piazza maggiore, da li ne segue che le strade anche se possa sembrare strano non siano parallele, gli incroci non siano ad angolo retto e via dicendo per il resto. E passeggiare per i portici puo’ confondere, questi tunnel in superficie che vanno da una parte all’altra della citta’, dalla stazione su fin a san luca, tutte le strade li hanno, grossi piccoli, alti e bassi, belli e brutti, bo. Sta di fatto che se non ci fai attenzione non finisci mai dove vuoi andare.

E tante volte la cosa da fastidio, da noia perdere tempo se si e’ di fretta. Ma tante volte, quando si gira per le citta’ giusto per il piacere di scoprirle allora e’ meglio perdersi. Il problema e’ il solito, se conosci la citta’ come fo a perdermi? Come fo a non sapere dove andare se per quei posti ci son gia’ passata e ripassato tante volte, senza nemmeno apprezzare quella ‘scoperta’ dei nuovi posti?
Sara’ una domanda del cazzo ma tante volte ci penso. La cosa si puo’ anche riportare nel mondo delle persone? C’e’ chi fa mille domande e vuole capire e scoprire tutto mentre altri aspettano una spontanea apertura, e cosi che bello si scopre con il tempo la strada o sfaccettature della persona. Ovviamente, nei due opposti e’ bene trovare un punto di mezzo, un punto di incontro che medii un po entrambe le situazioni.
E’ meglio un tutto e subito o qualcosa di piu’ lento e progressivo ma con il dubbio che termini prima di essere arrivati in ‘fondo’?

I giardini margherita, la primavera che li riempie di studenti che corrono nelle prime belle giornate a studiare (? x modo di dire) a giocare a palla, suonare ecc ecc

Poi c’e’ il mercato della montagnola, mai vista cotanta bellezza in un mercato, nella piazza puoi trovare qualsiasi cosa , ma davvero qualsiasi, e’ davvero caratteristica. I prezzi poi, garantiscono il pienone anche contro qualsiasi calamita’ naturale. Ho sorriso poi a rivedere il banchino ad 1E, il mitico banchino, ho sorriso perche’ si e’ allaragato, ha fatto un po di successo, ora la merce e’ coperta da ben due tendoni, cavoli ne ha fatta di strada in questi anni. I venditori son dei ragazzi e son li che fanno pacchi e pacchettini e che aiutano la gente, taluni tranquilli altri con piu’ frenesia, a scavare nei cestoni in cerca di qualcosa che, prima di arrivare al banchino, probabilmente nemmeno sapeva di volere.

Attraversata la strada si arriva al mercato piu’ ‘giovanile’ salendo la strada che porta al giardino della montagnola si incontrano i soliti banchini con le magliette dei gruppi rock, l’intramontabile indiano che vende i teli dai mille colori, le borse e le maglie colorate. Forse sono l’unico che non ha mai comprato un pezzo di metallo, che siano borchie, che siano orecchini o collane al banchino di quel tizzio strano che vende tutti quegli ammenicoli subito dopo l’indiano! ma ho di sicuro comprato la maglietta della banda bassotti,ero anche tentato di comprarne un’altra.
in cima, il solito tizzio che  a umma umma che vende cilum e simili anticipa gli ultimi banchi quelli dei ragazzi africani, con bonghi, quadri di sabbia e ‘aggeggi’ alternativi. La musica di bob marley e’ nel sottofondo ti accompagna verso la fine del mercato dove, nella pratica arrivano solo in pochi pochissimi ma, poi quell’africano son anni che manda le medesime canzoni, ma come fa  a sopportarlo?

I prodotti potrebbero sembrare scadenti, forse lo pensano in tanti ma io garantisco, ho riviso il mio porta monete, lo stesso, io lo uso anche come portafoglio non son meno di 6 anni che me lo porto in giro, me lo metto in tasca, uso sol quello, e’ il wallet e tiene botta ancora ;-). l’avro’ pagato 3Euro, ottimo investimento allora!

se si scendono invece le scalette, dando le spalle al tizzio dei cilum si arriva alla montagnola retro’ (o come la chiamo io) c’e’ il banchino di quello che vende le sacche/borse militari e quello dei vistiti usati, la tizzia che vende le felpe super frikketone e poi qualche banchinio con tuto il necessario per fumare.

La montagnola la ricordavo come l’ho trovata. mi da l’impressione che il tempo li si sia fermato, chi non ha comprato una felpa/maglietta in quei banchi?
piu’ che mai e’ la gente che vende che mi ha dato questa impressione. Un eterno ma splendido presente

per il resto ho avuto poco modo di girarla, se non per rivedere una piazza S.stefano desolata e un san petronio come al solito spento.

certo ho potuto notare quanto la gente rivendichi la propria identita’, girando in qua e la per le citta’ solo bologna mi ha dato questa idea. La gente per quanto sia diversa nei modi e nel vestire; in ogni citta’ le persone si assomiglia, si standardizzano. A Bologna no, le mille sfaccettature la caratterizzano piu’ che mai, sara’ il fatto che e’ una citta’ di passaggio, un cosi detto porto di mare, un nodo di comunicazione fra nord e su, dove molti poi restano…

Da lontano, l’unica cosa che mi rimane e’ immaginarmela, leggerla nei libri di enrico brizzi o vederla nei tanti film, rivedere dentro un monitor quei posti in cui si e’ vissuto e’ pero’ strano.

Film come lavorare con lentezza e Paz mi rievocano sempre un po di malinconia sia perche’ non ho mai avuto la possiilita’ (anzi il tempo!) e la voglia di fare di piu’ nella citta’sia solamente perche’ rivedere quei posti .

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One Response to Bologna la dotta

  1. somewhere says:

    Uff, il portafoglio (che poi era un porta tessere/monete) e’ piaciuto anche a quello che me l’ha rubato!!! Che palle…

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