be a researcher

Bisognerebbe bandire dei posti da ricercatore per risolvere il trade-off intramontabile del contest:

ricerca applicata Vs ricerca di base

Che poi la cosa si ripega sul decidere  se lavorare per  progetti a lungo o a breve termine, nel senso che, i risultati possono arrivare domani oppure fra cosi’ tanti anni che nemmeno piu’ ci si ricorderà’ quando si e’ iniziato. Nel 2011 il trade-off e’ presente in mille sfaccettature diverse completamente diverse dal mondo dell’università’ e della ricerca in generale. Come e’ risolto? Bhe’ semplicemente con dei meeting point atti a trovare il compromesso fra tempo e spesa.

Per farla breve, nella ricerca, e’ possibile e/o giusto trovare questo meeting point? A mio vedere e’ no, anzi assolutamente no, non si puo’ mettere dei paletti temporali alla ricerca, quella pura, quella spinta dall’entusiasmo e dalla curiosità’, quella vera quindi. Non quella dello scaldare la sedia e basta; quella fatta di progetti europei; spinta dalla necessaria ma non giusta necessita’ di inventarsi qualcosa per risolvere i problemi, tante volte poi la cosa si ripiega a mettere in piazza le stesse scoperte ma in contesti diversi, in pratica, riusare quanto gia’ fatto, riusare l’idea e rivenderla in ogni dove, in ogni progetto, in  ogni conferenza, rivista che sia. La ricerca quella pura,  non spinta da queste ‘missioni’ perde; perde a tavolino ogni qualvolta viene anche nominata come sfidante, non si puo’ piu’ pensare ora, ai giorni nostri (by now), che cercare senza una linea da seguire sia più’ possibile. Oramai non piu’.

Pubblicate e ripubblicate, la stessa roba ma senza ‘ciccia’. Perche’ perdere un anno a scrivere codice se non c’e’ una reale ricerca dietro? Unicamente una corsa a chi fa prima quella cosa, senza che sia una cosa da inventare, solo una stupida corsa.

poi mi viene in mente una stupidata. Di sicuro non sarà’ la prima volta che la sentite, ma se newton fosse stato a casa, o chiuso in ufficio la mela come gli cadeva in testa?

Posted in here | Tagged , , | Comments Off on be a researcher

15 gennaio, ufficiale giudiziario: rebeldia o sesta porta?

Le armi in questo caso sono la voglia di non piegarsi al maledetto volere dei pochi e potenti, che desiderano annientare la realta’ piu’ costruttiva della citta’ di Pisa. La nostra chiamata alle armi sara’ una semplice e viva resistenza fatta di corpi, semplicemente corpi a difendere lo spazio dove ora risiede il progetto !Rebeldia.  Domani 15 gennaio arriva per la seconda volta l’ufficiale Giudiziario, la paura e’ molta, la paura e’ venga ‘scortato’ in compagnia della forza per estirpare da via battisti tutte le 31 associazioni che attivamente e socialmente svolgono le loro attività’.

Domani sara' una grande giornata di mobilitazione, e ancora una volta
abbiamo l'occasione di dimostrare quanto valiamo e quanto fa schifo
questa amministrazione che governa la citta' di Pisa.
D'altronde il comune e' fatto, finito, i nodi son arrivati al pettime, da
domani capiremo unicamente con che velocita' vorra' andare a picchiare
il culo in terra.
Semplicemente perche' non puoi affrontare realta' come la nostra con la
forza e' una partita che perdi in partenza, lo sanno anche i bimbi del
corso base di arrampicata.
Domani sara' un autogoal per ogni celerino presente, anche loro vittime
come noi di un sistema mosso dagli interessi dei pochi e singoli.
che palle, cazzo, anche domani fisicamente saro' lontano da Pisa,

fate a modo ragazzi !!!!

difendi !Rebeldia

Posted in here, Pisa | Tagged , | Comments Off on 15 gennaio, ufficiale giudiziario: rebeldia o sesta porta?

My daughter is 5!

Il titolo e’ ironico manco a dirlo, non c’e’ nessuna figlia .

Il discorso e’:  lavoro x vivere o vivo per lavorare?!

Ora non mi riferisco a coloro per mille ragioni, quali precarieta’, lavoro a distanza o quant’altro devono realmente per un lasso di tempo lavorare per vivere. Purtroppo per loro non c’e’ alcuna via di uscita, per un momento devono accantonare il mondo che rappresenta la loro vita e buttarsi a capo fitto nel lavoro. (of course, in queste persone ci butto anche gli studenti in tesi ma, non tutti, solo quelli che son dietro a lavori importanti)

Il punto invece, su cui pongo l’attenzione e’ un altro. Verso coloro, giovani e meno giovani, con una poltrona sotto il culo, un contratto che si possa chiamare tale, moglie e figli a casa ma che inesorabilmente passino la loro vita dimenticandosi di avere qualcosa che non sia il lavoro. In un processo inesorabile di totale abbrutimento. Cazzo che palle. Cazzo manco le vacanze sanno godersi, soldi in banca che crescono che non sanno spendere. Insomma che palle. Cazzo che palle.

Ma bo, io ne conosco a decine, genitori di amici che fanno quella vita. Di quelli che poi si comprano le peggio cose per fare ginnastica sul balcone giusto x accontentare la moglie dopo l’ultimo sclero… che pena,

born to be alive?!!?

Incazzati dal primo giorno all’ultimo, obiettivo fisso sminuire il prossimo! lavoro lavoro lavoro lavoro….

e un giorno ti giri e ti accorci…

My daughter is 5!

Posted in here | Tagged | Comments Off on My daughter is 5!

Pisa pende

Anche la torre, ma la citta’ storicamente di sinistra ha trovato l’idea alternativa di pensare a destra, possibile? Ma di tutte le province toscane, la cellula ‘nera’ e’ lucca. E’ solo lei, da che si ricordi… Purtroppo pero’ l’eterno presente della sinistra sembra non funzionare piu’. Il sindaco per non essere da meno, tempo a dietro ha gia’ preso confidenza con Maroni e il suo stile acquistando in toto, manco gli fosse stato chiesto, il pacchetto sicurezza. vedi qui

Pisa e’ sempre pisa, piazza dei miracoli sempre invasa dai turisti, residuati a stare in quelle quattro mura (che da un lato il modo di dire e’ vero che ci son le vecchie mura della citta’)…

Nel resto della citta’ ce ne sono davvero pochi, pochissimi, lungo il corso (italia) finiscono solo quelli piombati li per caso, storditi e perplessi dalla visita  a quel nulla rappresentato da quella piazza. Con tante cose da vedere in toscana, inutile perdere tempo in elenchi sterili, che ci son venuto a fare oggi a pisa?! Ad esempio gli alberghi non ho mai capito come vivino, ma mi son fatto la mia idea, forse grazie a tutti quei personaggi che arrivano all’universita’ in visita quali professori, phd, proli varie… Insomma gente mossa da ben altri motivi…

I vicini territoriali manco a dirlo la metterebbero a ferro e fuoco, a livorno non passa muro in cui si puo’ leggere Pisa merda ma e’ reciproca la cosa, a pisa non c’e’ muro dove ci sia scritto livorno merda. Badate e’ una cosa seria, tanto seria che e’ internnazionale! Non ho foto, quindi niente prove, ma fidatevi, anche a berlino ho visto un muro battezzato. Incredibile… (se qualcuno ha prove di altre citta’ estere vi prego! scrivetemi)

A Firenze, tira la stessa aria… non cambia mai e il detto popolare “meglio un morto in casa che un pisano all’uscio” e’ sulla bocca di tutti…

Pisa non offre molto la sera e fin qui nessuna novita’ ma almeno la domenica mattina qualcosa da fare c’e’. Se riuscite ha trovare le forze di alzarvi, (e per mia fortuna le ho avute!) lo sforzo sara’ premiato… Andare a fare una puntatina in via garibaldi e’ d’obbligo, la pasticceria siciliana e’ aperta pronta a soddisfare le nostre voglie :-). Prendo briosh e cannoli per tutti e torno dai miei ospitaleros ancora nel mondo dei sogni… La strada e’ totalmente sgombre dal traffico, non c’e’ anima viva la domenica mattina, anche l’aria (sul serio!!!) e’ diversa. La citta’ durante la settimana ha un traffico incredibile mezza provincia si riversa nelle 4 strade gestite da una viabilita’ pessima che perennemente si otturano e l’inquinamento schizza alle stelle, nel weekend e a maggior ragione la domenica l’aria cambia, sembra di vivere da un’altra parte.

Se la mattina della domenica avete le forze, uscite e andate a correre alle Piage, sentirete la differenza :-), poi doccia e di corsa di nuovo in via garibaldi prima che la pasticceria siciliana chiuda per pranzo.

Posted in Pisa | Tagged , | Comments Off on Pisa pende

roma 14 dicembre. Benvenuti, dell’inferno questa e’ solo la periferia

( mille thanks alla bandabassotti il titolo e’ una frase celebre della canzone beat ska )

un piccolo report a ;caldo;

Mi son svegliato a casa finalmente dop due giorni molto lunghi x partecipare alla manifestazione di Roma, sfiduciamo B, mandiamolo a casa.

Il clima a roma? freddo molto freddo come meteo ma caldo molto caldo nella sostanza. A roma e’ stato un inferno, non ho mai visto tanta rabbia con cosi tanta determinazione, la piazza sembrava un gioco, uno stupido gioco dove due squadre combattono, ma ovviamente non ad armi pari.

ma mi son chiesto, chi son i buoni?

Perche’ centinaia erano i ragazzi con il casco, non decine, ma proprio centinaia, si muovevamo a gruppi, alternando attacchi disorganizzati ad attacchi con una logica incredibile.

Ho in mente un momento, la polizia ha sfondato, usando le camionette, dei cordoni di ragazzi all’inizio della piazza, intendo piazza del popolo, qualcosa va storto, e scappano indietro, si ritirano, i manifestanti scappati a raggera non stanno a guardare,  non aspettano si girano e corrono al centro per prendere i polizziotti rimasti li, da tutta la piazza una fiumara di gente compatta e incazzata corre verso quel punto.
Ma cosa sta succendendo?
e’ veramente una caccia all’uomo

una delle camionette torna indietro forse nella via sbagliata, e’ sola o quasi, basta poco, forse una molot, in poco tempo inizia a bruciare. Mi son visto la scena, questa retromarcia chissa’ perche’ in quella via, una mossa cosi stupida che sembrava volontaria, un “condediamogli una camionetta domani avremo un simbolo di devastazione e magari delle foto”. bo, una mia impressione , ma chissa’ cosa e’ girato nella testa di quel poveraccio alla guida. insomma non vorrei essere stato nei suoi panni.

Ma certo, la ‘logica’ dei disordini e tafferugli non la condivido, MAI.
E’ sbagliata da entrambi i lati, e’ sbagliata punto. Si puo’ ottonere lo stesso senza ‘scontri’.
Poi e’ da vigliacchi lanciare sassi, troppo facile, perche’ e’ da vigliacchi sparare lacrimogeni sulla gente che e’ li a manifestare il semplice diritto del dissenso. Teste di cazzo che lanciano sassi senza alcuna logica ne ho viste tante, tanto teste di cazzo da non capire che il loro lancio avrebbe beccato solo altri come lui, come noi. Eravamo tutti li chi avanti chi indietro. I lacrimogeni piovevano a raffica a danneggiare solo i pacifici, perche’ gli altri sanno, basta del limone per risolvere il problema, piangi respiri male ma resisti.

I poliziotti sono stati cosi’ legittimati dal prendere le camionette e partire a piu’ non posso verso i manifestanti, e’ un gioco a chi investe piu’ gente? Investire quelli che erano li a guardare, semplicemente allibiti dallo scontro che si mostrava avanti a loro, ma cosa si puo’ fare in questi casi? Scappare! uscire dalla piazza il prima possibile, un collo di bottiglia  di persone si e’ formato sull’unica via di uscita, dove si passa lentamente e tutti pigiati.
dietro questo non lo si comprende, spingono, scappano da una camionetta che se mi prende, mi portera’ via come ‘disubbidiente?’ e poi son cazzi…

ma perche’ investirci cosi’?

La vera verita’ e’ un’altra da entrambe le parti questi giochi piacciono, purtroppo piacciono. I numeri contano, prendere gente e rivendicarlo domani sul giornale. non importa se hanno lanciata un tombino o solamente guardato l’orrendo spettacolo.

Perche’ poi e’ difficile praticamente impossibile dire chi ha iniziato, chi ha ‘caricato’ prima. I polizziotti, i manifestanti chi?

Non ho condiviso i metodi adottati ma talvolta bisogna dire no. non accetto la cosi detta zona rossa non oggi, voglio arrivare sotto il palazzo del governo, arrivare li perche’ e’ ora di smetterla di far finta di nulla, di far finta che la gente nelle piazze e’ lontana dal potere, in tutti i termini, siamo convinti che quelli si rendano conto che non rappresentano piu’ il popolo? basta. andiamo a ricordarglielo sotto le finestre. non possono continuare ad evitaci
Volevo andare nella piazza in modo pacifico a mandare il mio messaggio, un semplice
‘vergogna’
– a tutti coloro che si fanno comprare senza una morale, quella che in primis ogni politico deve avere, quella morale che gli fa fare le scelte giuste, ponendo il ‘paese’ in prima posizione. Ma il politico non vede piu’ il ‘progetto globale‘ il ‘sistema italia’ e’ cosi’ lontano che preferisce guardare pensare e coltivare il suo piccolo orticello e agire di conseguenza seguendo i propri interessi.

infriltrati, chi mai lo sapra’?!

Posted in Roma, There | Tagged , | Comments Off on roma 14 dicembre. Benvenuti, dell’inferno questa e’ solo la periferia

Bologna la dotta

certo prendere ed andare non e’ facile. assolutamente no, le conseguenze sono tante.

pero’ c’e’ u lato positivo, non e’ certamente l’unico ma e’ decisamente uno dei migliori. POter tornare!

nella semplicita’ di questa cosa si possono provare mille emozioni diverse perche’…

tornare, o meglio passare per bologna mi e’ piaciuto. Piu’ che emozionato, mi sentivo strano, come se avessi qualcosa addosso, qualcosa sulle braccia e non era lo sporco dell’inquinamento!
Bologna vuol dire solo un colore, il rosso/bordo’ (no, non quello dei comunisti…), e’ il color mattone che echeggia in ogni dove, anche dove son passati con il pennello a coprire il vivo mattone,
il colore scelto e’ quello, il rosso bruciato di un bel mattone, talvolta piu’ chiaro, talvolta piu’ scuro.

Per i portici di Bologna color mattone wouu, puoi passeggiare per ore, ti puoi anche perdere se non fai attenzione, le prime volte capita. La citta’ cresce a raggiera con centro nella piazza maggiore, da li ne segue che le strade anche se possa sembrare strano non siano parallele, gli incroci non siano ad angolo retto e via dicendo per il resto. E passeggiare per i portici puo’ confondere, questi tunnel in superficie che vanno da una parte all’altra della citta’, dalla stazione su fin a san luca, tutte le strade li hanno, grossi piccoli, alti e bassi, belli e brutti, bo. Sta di fatto che se non ci fai attenzione non finisci mai dove vuoi andare.

E tante volte la cosa da fastidio, da noia perdere tempo se si e’ di fretta. Ma tante volte, quando si gira per le citta’ giusto per il piacere di scoprirle allora e’ meglio perdersi. Il problema e’ il solito, se conosci la citta’ come fo a perdermi? Come fo a non sapere dove andare se per quei posti ci son gia’ passata e ripassato tante volte, senza nemmeno apprezzare quella ‘scoperta’ dei nuovi posti?
Sara’ una domanda del cazzo ma tante volte ci penso. La cosa si puo’ anche riportare nel mondo delle persone? C’e’ chi fa mille domande e vuole capire e scoprire tutto mentre altri aspettano una spontanea apertura, e cosi che bello si scopre con il tempo la strada o sfaccettature della persona. Ovviamente, nei due opposti e’ bene trovare un punto di mezzo, un punto di incontro che medii un po entrambe le situazioni.
E’ meglio un tutto e subito o qualcosa di piu’ lento e progressivo ma con il dubbio che termini prima di essere arrivati in ‘fondo’?

I giardini margherita, la primavera che li riempie di studenti che corrono nelle prime belle giornate a studiare (? x modo di dire) a giocare a palla, suonare ecc ecc

Poi c’e’ il mercato della montagnola, mai vista cotanta bellezza in un mercato, nella piazza puoi trovare qualsiasi cosa , ma davvero qualsiasi, e’ davvero caratteristica. I prezzi poi, garantiscono il pienone anche contro qualsiasi calamita’ naturale. Ho sorriso poi a rivedere il banchino ad 1E, il mitico banchino, ho sorriso perche’ si e’ allaragato, ha fatto un po di successo, ora la merce e’ coperta da ben due tendoni, cavoli ne ha fatta di strada in questi anni. I venditori son dei ragazzi e son li che fanno pacchi e pacchettini e che aiutano la gente, taluni tranquilli altri con piu’ frenesia, a scavare nei cestoni in cerca di qualcosa che, prima di arrivare al banchino, probabilmente nemmeno sapeva di volere.

Attraversata la strada si arriva al mercato piu’ ‘giovanile’ salendo la strada che porta al giardino della montagnola si incontrano i soliti banchini con le magliette dei gruppi rock, l’intramontabile indiano che vende i teli dai mille colori, le borse e le maglie colorate. Forse sono l’unico che non ha mai comprato un pezzo di metallo, che siano borchie, che siano orecchini o collane al banchino di quel tizzio strano che vende tutti quegli ammenicoli subito dopo l’indiano! ma ho di sicuro comprato la maglietta della banda bassotti,ero anche tentato di comprarne un’altra.
in cima, il solito tizzio che  a umma umma che vende cilum e simili anticipa gli ultimi banchi quelli dei ragazzi africani, con bonghi, quadri di sabbia e ‘aggeggi’ alternativi. La musica di bob marley e’ nel sottofondo ti accompagna verso la fine del mercato dove, nella pratica arrivano solo in pochi pochissimi ma, poi quell’africano son anni che manda le medesime canzoni, ma come fa  a sopportarlo?

I prodotti potrebbero sembrare scadenti, forse lo pensano in tanti ma io garantisco, ho riviso il mio porta monete, lo stesso, io lo uso anche come portafoglio non son meno di 6 anni che me lo porto in giro, me lo metto in tasca, uso sol quello, e’ il wallet e tiene botta ancora ;-). l’avro’ pagato 3Euro, ottimo investimento allora!

se si scendono invece le scalette, dando le spalle al tizzio dei cilum si arriva alla montagnola retro’ (o come la chiamo io) c’e’ il banchino di quello che vende le sacche/borse militari e quello dei vistiti usati, la tizzia che vende le felpe super frikketone e poi qualche banchinio con tuto il necessario per fumare.

La montagnola la ricordavo come l’ho trovata. mi da l’impressione che il tempo li si sia fermato, chi non ha comprato una felpa/maglietta in quei banchi?
piu’ che mai e’ la gente che vende che mi ha dato questa impressione. Un eterno ma splendido presente

per il resto ho avuto poco modo di girarla, se non per rivedere una piazza S.stefano desolata e un san petronio come al solito spento.

certo ho potuto notare quanto la gente rivendichi la propria identita’, girando in qua e la per le citta’ solo bologna mi ha dato questa idea. La gente per quanto sia diversa nei modi e nel vestire; in ogni citta’ le persone si assomiglia, si standardizzano. A Bologna no, le mille sfaccettature la caratterizzano piu’ che mai, sara’ il fatto che e’ una citta’ di passaggio, un cosi detto porto di mare, un nodo di comunicazione fra nord e su, dove molti poi restano…

Da lontano, l’unica cosa che mi rimane e’ immaginarmela, leggerla nei libri di enrico brizzi o vederla nei tanti film, rivedere dentro un monitor quei posti in cui si e’ vissuto e’ pero’ strano.

Film come lavorare con lentezza e Paz mi rievocano sempre un po di malinconia sia perche’ non ho mai avuto la possiilita’ (anzi il tempo!) e la voglia di fare di piu’ nella citta’sia solamente perche’ rivedere quei posti .

Posted in Bologna, There | Tagged , | 1 Comment